sabato 5 novembre 2011

Vegia Zena

A volte il telegiornale trasmette cose che fanno commuovere, perché non si può rimanere indifferenti di fronte alle guerre, terremoti, sciagure. Per TV si vede un po’ tutto, il disastro nucleare, la petroliera che distrugge migliaia di anni di lento lavoro delle barriere coralline,  il terremoto che distrugge L’Aquila o la Turchia.
Ma poi metti che  succeda qualcosa in un posto che conosci bene, dove ci abitano i tuoi amici, dove hai camminato tante volte con il naso in su per ammirare il cielo azzurrissimo o carico di pioggia, un posto che hai immortalato in tanti particolari, che hai respirato in tutte le stagioni, di cui senti ancora i rumori che fanno un po’ da colonna sonora ai giorni silenziosi. Metti che quello che vedi per TV parli di un luogo che ami, che conosci, a cui sei legato. Che cos’è che si inizia a provare? Paura, preoccupazione, dispiacere, lontananza, malinconia? Impotenza?
 
Vorresti sapere dove sono, cosa fanno le persone care che conosci, vorresti sapere come farà Tagliafico a riaprire domani mattina, come ha fatto Agata a tornare da scuola, come sta Marina che se l’è vista brutta, se gli scooter dei miei amici sono ancora al loro posto…Allora forse le immagini che si vedono per TV non fanno solo commuovere, coinvolgono e trascinano, come l’acqua ha trascinato via cose e persone, senza poter far nulla per fermarla. Le lacrime tracimano gli occhi.

2 commenti:

  1. Io sono sollevata di saperti di nuovo a Bologna e non più a Genova in questi giorni, anche se magari lassù, nella tua casina in alto, non ti sarebbe forse successo niente... ma magari a quell'ora chissà se poi eri a casa...
    Ma che pena, vedere quei posti e quelle strade che ci hai fatto conoscere ridotti così.

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  2. Immagini terribili e disarmanti, viste ormai troppe volte ...purtroppo!
    :-(((

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